A4 Vertaisarvioitu artikkeli konferenssijulkaisussa
Ogni strada era suburra: il romanzo “suburbano” contemporaneo tra sperimentazione linguistica e immagine dello spazio urbano
Tekijät: Antonio Sciacovelli
Toimittaja: Enrico Garavelli, Daniele Monticelli, Elina Suomela-Härmä, Ülar Ploom
Konferenssin vakiintunut nimi: Congresso degli Italianisti della Scandinavia
Kustannuspaikka: Helsinki
Julkaisuvuosi: 2020
Journal: Mémoires de la Société Néophilologique
Kokoomateoksen nimi: Italianistica 2.0. Tradizione e innovazione Atti del XII Congresso degli Italianisti della Scandinavia, Helsinki–Tallinn, 13-14 giugno 2019
Sarjan nimi: Mémoires de la Société Néophilologique de Helsinki
Numero sarjassa: 107
ISBN: 978-951-9040-65-3
ISSN: 0355-0192
Verkko-osoite: http://www.ufy.fi/fi/julkaisut/memoires-de-la-societe-neophilologique
Rinnakkaistallenteen osoite: https://research.utu.fi/converis/portal/detail/Publication/45324919
I romanzi dedicati negli ultimi anni ai giovani (criminali) delle suburre da De Cataldo, Bonini, Saviano, Giuramento, Scala, Marone, presentano molti elementi in linea con il manifesto della New Italian Epic, soprattutto con la complessità narrativa, attitudine popular e la sovversione "nascosta" di linguaggio e stile (v. i punti 3 e 5 del memorandum New Italian Epic versione 2.0), come del resto si legge in alcune illuminanti pagine autoriali (v. le note di Saviano agli ultimi due suoi romanzi: 2016, 2017) dalle quali si evince che la questione della convivenza di lingua minore, fenomeni di morfosintassi parlata e codice letterario, si sia spostata verso il tentativo di una rappresentazione complessa e di attitudine popular della lingua della suburra, intesa come luogo culturalmente o geograficamente periferico della grande città (i Quartieri Spagnoli di Marone sono al centro di Napoli, ma ne costituiscono una sorta di periferia culturale). Tema del nostro intervento è l’identificazione e la rappresentazione di questo spazio (sub)urbano partenopeo, anche considerando affinità e stridenti differenze rispetto alla “tradizione” che va da Malaparte a Ortese, da Veraldi a Rea, fino ai più recenti Ferrante, De Silva e De Giovanni.
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