Tramontano i grandi imperi. Echi letterari della fine di un'epoca
: Antonio Sciacovelli, Eliisa Pitkäsalo
: Adriano Papo, Gizella Nemeth
: Civiltà della Mitteleuropa
: Trieste
: 2018
: Da Caporetto al Piave e il tramonto della monarchia dualista
: Civiltà della Mitteleuropa
: 21
: 19
: 168
: 182
: 11
: 978-88-6803-262-3
: https://research.utu.fi/converis/portal/detail/Publication/43466325
La fine della prima guerra mondiale e la conferenza di pace ad essa seguita, portarono alla ridefinizione della situazione geopolitica (soprattutto) europea, in un nuovo ordine dal quale mancano o sono presenti in altra forma statale, alcuni degli imperi che avevano caratterizzato l’assetto prebellico mondiale: la Russia zarista, il secondo Reich, l’Impero ottomano e la Monarchia austro-ungarica. Questo incredibile sconvolgimento, che spesso viene paragonato a eventi di simile portata, come il crollo degli imperi romani d’Occidente e d’Oriente, non mancò di avere immediatamente, nonché a medio e lungo termine, conseguenze notevolissime nella vita culturale dei territori che lo interessarono, soprattutto nel caso del pluricentenario Impero ottomano e per la ben più giovane Austria-Ungheria. Nel caso di quest’ultima si assiste a un vero e proprio „smembramento” che divide specialmente l’unità culturale ungherese: Gyula Krúdy, Dezső Kosztolányi e Sándor Márai sono i tre autori-chiave di cui ci serviamo per comprendere la portata di questo fenomeno nel vivo della produzione letteraria ungherese della prima metà del Novecento, sia dal punto di vista dell’eredità della duplice Monarchia, sia per le considerazioni legate al momento storico del tramonto dell’impero.