C2 Toimitustyö tieteelliselle kokoomateokselle
Letteratura ungherese, letterature ungheresi
Tekijät: Cinzia Franchi (University of Padua), Antonio Sciacovelli (University of Turku)
Kustannuspaikka: Szombathely - Padova
Julkaisuvuosi: 2017
Sarjan nimi: Sangue e oro. Collana di studi ungheresi
Vuosikerta: 2
Aloitussivu: 1
Lopetussivu: 278
Sivujen määrä: 278
ISBN: 978-615-5753-09-1
ISSN: 2559-8791
Verkko-osoite: https://savariauniversitypress.wordpress.com/
I saggi raccolti nel presente volume sono nati in occasione e a seguito di un convegno, Letteratura ungherese, letterature ungheresi, tenutosi a Padova nell`autunno del 2015: obiettivo principale del simposio era riunire la gran parte degli esponenti della magiaristica italiana in un ateneo storicamente legato alla storia della cultura ungherese, per dare vita a un progetto di periodico confronto su numerosi e notevoli temi che organicamente afferiscono alla disciplina, coinvolgendo altri importanti studiosi provenienti dalle varie aree geografiche e culturali legate alla magiarità. In quei giorni venne anche discussa l`idea di creare un progetto editoriale, la collana Sangue e oro, di cui questa miscellanea rappresenta il secondo volume. Sia l`iniziativa del convegno, che quella della collana Sangue e oro, sono state sostenute con entusiasmo dalla Professoressa Anna Bettoni, direttrice del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell`Università di Padova, a cui va il nostro sentito ringraziamento.
Un primo nucleo di riflessione, le cosiddette questioni generali, si riferisce all`individuazione del campo di ricerca, come si evince dalla riflessione, qui presentata in lingua francese, di Éva Jeney sulla definizione stessa di letteratura ungherese in rapporto con un mondo ungherese e con la Weltliteratur. Segue il saggio storico di Péter Sárközy sulle possibili letture di storia e geografia della letteratura ungherese nel contesto dell`area danubiana, integrato dalla ricerca di Carla Corradi Musi sulla sopravvivenza di motivi della tradizione sciamanica nella poesia ungherese moderna e contemporanea: queste due trattazioni intendono meglio definire il ruolo della cultura letteraria ungherese sia nel quadro dell`evoluzione 4
istituzionale delle accademie, delle università, delle riviste e dei circoli intellettuali, che nella cornice più ampia della questione delle origini e dei contatti dei Magiari con altri popoli con i quali continuano a condividere elementi importanti della cultura letteraria. Tutto ciò è avvenuto e avviene anche grazie alla mobilità umana, al viaggio di persone e idee, per questo è centrale la riflessione di Zoltán Németh (in lingua inglese) sui romanzi "di viaggio" che emergono nel contesto della letteratura postmoderna.
La sezione centrale di questa miscellanea affronta le singole realtà letterarie che - non sempre - ruotano attorno all`Ungheria geograficamente definitasi con la fine della prima guerra mondiale: Roberto Ruspanti apre la trattazione con una presentazione della Transilvania di Károly Kós inserita nel quadro degli studi di transilvanistica, mentre Kornélia Faragó affronta (in un saggio in lingua ungherese) la complessa questione della letteratura ungherese in Vojvodina, descrivendo spazi e prospettive sottoposti a importanti mutamenti. Le riflessioni teoretiche di Krisztián Benyovszky sulle diverse definizioni della letteratura ungherese in Slovacchia (o slovacco-ungherese?) rilanciano l`annosa questione delle relazioni tra centro e periferia, che sono centrali anche nel profilo storico della letteratura ungherese nell`area subcarpatica, qui delineato in ungherese da Krisztina Zekány. La rilettura di un`opera drammatica di András Sütő consente a Imre Madarász di presentare da un lato la importante questione storica dello "scisma" tra cattolici e protestanti in Ungheria, dall`altro la vena di impegno politico notevole nella letteratura ungherese di Transilvania. Continuando sul solco della presentazione di autori paradigmatici, Lívia Paszmár ci offre una diffusa analisi in 5
lingua inglese della centroeuropeità di Péter Esterházy, seguita dalle riflessioni (sempre in inglese) di Balázs Füzfa sulla duplice natura del romanzo Scuola sulla frontiera di Géza Ottlik, per giungere infine al profilo storico della letteratura hasidica ungherese che Pál Száz, nella sua trattazione in lingua inglese, delinea partendo dalle opere di Pátai e Szabolcsi.
La terza parte del volume è dedicata a una questione che nei giorni del convegno del 2015 suscitò non poche polemiche, ovvero la considerazione di autori che possiamo, dobbiamo o vogliamo inserire nella letteratura ungherese, anche quando questi stessi scrittori non hanno scritto in lingua ungherese. Inoltre, tra i temi che emergono dalle riflessioni degli studiosi autori dei saggi qui presentati, si pone la più generale questione della lingua autoriale, delle scelte e dei traumi che a essa sono correlati. Magdalena Roguska parla dunque delle scrittrici contemporanee di origine ungherese che privilegiano narrazioni di migrazione, Claudia Tatasciore degli autori di origini magiare nel panorama letterario tedesco, la scrittrice Michaela Šebőková Vannini della propria ricerca della lingua autoriale, Antonio Sciacovelli ed Eliisa Pitkäsalo di questioni simili negli scritti e nelle biografie di Kristof e Pressburger, presentando inoltre un`intervista con la scrittrice slovacca di adozione finlandese Alexandra Salmela.
Sommario:
Lectori salutem
Éva
Jeney, Littérature
mondiale hongroise ou littérature du monde hongrois?
Péter
Sárközy, Storia e geografia della
letteratura ungherese (riflessioni
sulla possibilità di una storia comune delle letterature della Valle del
Danubio)
Carla
Corradi Musi, La sopravvivenza di
simboli e miti della tradizione sciamanica: un fil rouge che non si è spezzato nella poesia ungherese moderna e
contemporanea
Zoltán Németh, Strategies
of the Border Crossings (Postmodern Travel Novels in Contemporary Hungarian
Literature and Hungarian Literature beyond the Border)
Roberto
Ruspanti, La cornice storica e culturale
della Transilvania disegnata da Károly Kós
Kornélia
Faragó, Változó
terek, változó perspektívák, lehetőség-diskurzusok. A vajdasági magyar irodalom bonyolult
viszonylatairól
Krisztián
Benyovszky, Letteratura
ungherese in Slovacchia o letteratura slovacco-ungherese? Riflessioni
teoretiche
Krisztina Zékány, A kárpátaljai magyar irodalomról
Imre
Madarász, Protestanti e fedeli: una parabola drammatica sulla nuova tirannide.
Rilettura di Stella sul rogo (Csillag a
máglyán) di András Sütő
Lívia
Paszmár, Intertextual
Central-Europeanness of Péter Esterházy
Balázs Fűzfa, ’…his undefined gaze slowly fixated on the emptiness where the universe was
billowing’ – or supplements to the dual nature of School on the Border
Pál Száz, The
beginning of Hungarian Hasidic literature. The short story collection of József
Patai's Souls and Secrets and
Szabolcsi Lajos's Délibáb (Mirage)
Magdalena
Roguska, Narrazioni di migrazione: le
scrittrici contemporanee di origine ungherese
Claudia
Tatasciore, Duplici appartenenze? Autori
di origine ungherese nel panorama letterario tedesco
Michaela
Šebőková Vannini,
Lingua
del cuore: riflessioni sull’appartenenza
Eliisa
Pitkäsalo – Antonio Sciacovelli, L`orologio
della città di K.
Intervista alla scrittrice
Alexandra Salmela