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Nel giardino incantato della musica: Géza Csáth




AuthorsAntonio Sciacovelli

EditorsMassimo Favento

EditionSonora. Archivi Sonori del Friuli Venezia Giulia

Publishing placeTrieste

Publication year2019

Book title Karel Moor. Musicista 'migrante' nella Mitteleuropa del '900 dalla Praga di Antonín Dvořák alla Trieste di Italo Svevo fino ai nuovi paesi slavi del Sud. Studi e Testimonianze

First page 362

Last page373

ISBN978-88-908837-4-3


Abstract



Géza Csáth
(1887-1919), psichiatra e psicanalista, accanto a una intensa attività di
critico musicale, scrive novelle a partire dai primi anni del ventesimo secolo,
chiaramente in rotta con le tendenze letterarie contemporanee, attingendo al mondo
dell’infanzia, rappresentando personaggi che nelle loro azioni, nei loro comportamenti
non sono spinti da obiettivi, ma da desideri repressi, da furiose passioni, in
cui si nota come la formazione scientifica dello scrittore si sarebbe comunque
manifestata in una seria traccia psicoanalitica, che si approfondirà sempre più
decisamente quando all’analisi della complessità dell’individuo, Csáth
affiancherà l’indivisibilità tra la componente esistenziale vera e propria e il
mondo fantastico che sono parte dell’essere umano, con riferimenti continui al
ritorno, da parte dei protagonisti dei suoi scritti, alla completezza dell’età infantile.
Csáth morirà suicida, dopo una tormentata vicenda esistenziale che aveva
contraddistinto gli anni del primo conflitto mondiale, quando la reazione agli
orrori della guerra, unita alla pregressa dipendenza dalla morfina, avevano
causato un quadro clinico che l’avrebbe portato a togliersi la vita nel 1919.
Una componente importantissima della sua scrittura resta il suo culto per la
musica, che egli utilizza anche come chiave di lettura del suo tempo, in
brevissime prose, novelle, pagine di critica. In appendice al saggio, la
traduzione della novella Musici di
Géza Csáth.



Last updated on 2024-26-11 at 19:30